Giardino di Villa Piacenza Boccanegra

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In fondo alla Liguria, a pochi chilometri dal confine con la Francia, si trova il Giardino Boccanegra, 4 ettari terrazzati degradanti sul mare, squisito esempio di acclimatazione di piante provenienti dai climi di tipo mediterraneo di tutto il mondo.

LA STORIA.
Le prime tracce del fondo risalgono al 1554, ma è soprattutto negli ultimi due secoli che i vari proprietari hanno contribuito a conferigli l’aspetto attuale: tra questi, il parlamentare Giuseppe Biancheri, che nel 1865 l’acquistò dai marchesi genovesi de Mari, amico di Thomas Hanbury e il suo capogiardiniere, Ludovic Winter, che introdussero molte rose, fra cui le banksiane che ancora oggi decorano il muro di divisione dalla via Aurelia; tra il 1906 e il 1923 Ellen Willmott, ricca ereditiera e paesaggista inglese, fece costruire due riserve d’acqua, tracciò vialetti e camminamenti, piantò specie esotiche d’ogni genere, palme da datteri e un filare di eucalipti.
Nella seconda metà degli anni Cinquanta, Mario Sertorio, industriale piemontese della carta realizzò una seconda terrazza-belvedere, dopo quella originaria affacciata sul giardino e sul mare, la pavimentazione a opus incertum davanti alla casa e quella in pietra del sentiero e la serra vicino all’orto frutteto, e arricchì il verde ornamentale presso l’abitazione.
Ereditato in seguito dalla famiglia Piacenza, che nel Biellese aveva creato sulla collina alle spalle della fabbrica il celebre parco Burcina, oggi riserva naturale speciale della Regione Piemonte, nel 1983 Boccanegra passa infine nelle mani capaci di Guido Piacenza e Ursula Salghetti Drioli, entrambi botanici eccellenti.

Il restauro
A partire dal 1983, gli attuali proprietari hanno rimosso le piante mediterranee spontanee e di quelle che si erano naturalizzate, prudendo il sopravvento sulla vegetazione “nobile”, cercando di riportare il giardino al senso che aveva voluto Ellen Wilmott e alla luce le specie esotiche e di pregio. In seguito, hanno introdotto innumerevoli specie nuove, perlopiù dall’Australia, al Sudafrica, al Cile, alla California spesso ottenute da seme, combattendo con l’estrema aridità estiva del giardino e il terreno poco profondo e in pendenza. Limitando le specie arboree, per quest’ultimo motivo, hanno puntato soprattutto sulle erbacee perenni e i bulbi da clima mediterraneo. Nel giardino si distinguono infatti zone diverse, ognuna con un microclima diverso: un bosco mediterraneo di lecci, cipressi, pini di Aleppo, ornielli e filliree; una roccaglia arida di succulente, lavande, rosmarini e scabiose; due oliveti; un orto e un frutteto; i terreni scoscesi sul mare lasciati alla flora spontanea; la zona vicino alla casa, dedicate alle piante tropicali più bisognose d’acqua e attenzioni, l’unica dotata di impianto di irrigazione: Boccanegra è infatti un giardino naturale, che si governa perlopiù da solo.

La flora
Tra le piante si segnalano: Agathis robusta, Encephalartos spp., Peumus boldus, Quercus ilex, Pinus halepensis, Pinus sabiniana, Pittosporum tobira, Chamaerops humilis, Cotoneaster pannosus, il lentisco (Pistacia lentiscus), il Rhamnus alaternus. Tra i rampicanti, Jasminum heterophyllum, Senecio angulatus e Senecio deltoides, entrambi del Sud Africa, e Smilax aspera. Tra le essenze provenienti da climi aridi: Aberia caffra, seneci, Polygala myrtifolia, bulbose da clima mediterraneo, una collezione di una cinquantina di specie di aloe, molte agavi, Loxostylis alata, Eriocephalus africanus; molte rose adatte ai climi caldi (tra cui varietà di Rosa banksia, Rosa laevigata, ibridi cinesi e indiani, la rara varietà ‘Sénateur Lafollette’, creata nel 1910.

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Contatti

Via A. Toscanini 49 - Ventimiglia(IM)

0184 229447

Altre info

7 euro a persona; visite per gruppi su prenotazione

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