Parco della Rimembranza di Gorizia

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I Parchi della Rimembranza furono istituiti in Italia all’indomani della fine della Prima Guerra Mondiale con l’intento di commemorare i Caduti mediante un albero per ciascuno di essi. Il 27 dicembre 1922, il Ministero alla Pubblica Istruzione, su iniziativa del Sottosegretario Dario Lupi, emanava una circolare nella quale si diceva: “… che le scolaresche d’Italia si facciano iniziatrici di una idea nobilissima e pietosa: quella di creare in ogni città, in ogni paese, in ogni borgata, la Strada o il Parco della Rimembranza. Per ogni caduto nella grande guerra, dovrà essere piantato un albero ….”.

LA STORIA

Il Parco della Rimembranza di Gorizia fu inaugurato nel 1923 in un’area di circa 2,5 ettari, precedentemente occupata da un cimitero. Il progetto è attribuito all’architetto carrarese Enrico Del Debbio, che, dal 1927 si occuperà del progetto del Foro Italico (ex Foro Mussolini) a Roma. Al centro del Parco si trovano i resti di un Tempio neoclassico dedicato ai Caduti e fatto saltare in aria da attentatori sloveni il 12 agosto del 1944. Nel parco sono posti diverse lapidi e monumenti commemorativi tra cui quelli che ricordano lo scrittore Vittorio Locchi, volontario di guerra, che prese parte alla presa di Gorizia avvenuta tra l’8 e il 9 agosto del 1916, e a seguito della quale scrisse il poema “La sagra di Santa Gorizia”; i patrioti goriziani Emilio Cravos e Giovanni Maniacco, fucilati dagli austriaci, rispettivamente nel 1915 e nel 1918, ai volontari goriziani, alla Brigata “Lupi di Toscana” il cui cippo, distrutto dagli Slavi nel 1945, fu ricostruito nel 1955. Da segnalare anche un la lapide che ricorda i 565 goriziani che, deportati in Jugoslavia il 3 maggio 1945, non fecero mai più ritorno in Patria.

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