Parco regionale del Conero

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Il Parco Regionale Naturale del Conero è un’area naturale protetta delle Marche, istituita nel 1987 e che si estende sul promontorio omonimo, in provincia di Ancona. Comprende un tratto di costa alta e una fascia collinare interna, caratterizzate da scorci panoramici, molta storia e paesaggi meravigliosi. La superficie del parco è di 6011 ettari e si estende nei territori di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo. Il Monte Conero, dalle candide calette di pietra bianca, con i suoi 572 metri a picco sull’Adriatico, è un rilievo unico nel suo genere da Trieste al Gargano. Le pendici orientali sul mare sono costituite da falesie calcaree e nella parte restante è dominato da vaste formazioni mediterranee e boschi misti.

Prende il nome dal Monte Conero, promontorio alto 572 metri a picco sul mare, chiamato così da Komars, termine con cui gli antichi Greci chiamavano il corbezzolo (Arbutus unedo), arbusto mediterraneo che cresce in abbondanza lungo le sue pendici.
Il Parco, che di estende per 6.000 ettari e comprende i Comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo, offre molte passeggiate nei boschi, alcune specifiche per i bambini; ambienti naturalistici molto diversi, tra cui zone umide che lo hanno reso un importante luogo di sosta per la migrazione dei rapaci e degli aironi; spiagge incantevoli, libere o attrezzate; numerose testimonianze storico-artistiche, come la Torre di Guardia e la chiesetta romanica di Santa Maria nella baia di Portonovo; e infine numerose aziende vitivinicole e agricole in cui degustare e acquistare per esempio il pregiato Rosso Conero, miele, olio e legumi prodotti dal territorio.

Le spiagge

Lungo la costa protetta dal Parco, si annidano spiagge bellissime, tra cui:

-la spiaggia bianca di Mezzavalle, raggiungibile a piedi attraverso un ripido sentiero a nord di Portonovo o via mare in barca, priva di stabilimenti, ma con docce, servizi ed un ristorante;

-la baia di Portonovo, caratterizzata da sassi bianchi levigati, a tratti libera e a tratti attrezzata, amata dai surfisti;

-la spiaggia delle Due Sorelle, a Sirolo, con i due faraglioni simbolo della Riviera del Conero, selvaggia e incontaminata, raggiungibile solo via mare;

-la spiaggia dei Sassi neri, molto lunga e selvaggia, in sassi e renella scura, raggiungibile a piedi in estate, altrimenti anche in auto;

-la spiaggia di Numana Alta, molto gradevole, protetta da scogliere, con stabilimenti balneari;

-la spiaggia di Numana Bassa e Marcelli, di renella fine dorata, che presenta stabilimenti balneari, attrezzature sportive, ristoranti e bar;

Per ulteriori dettagli vedere scheda apposita.

La presenza di diverse cave dismesse rende il Parco una testimonianza all’aria aperta di storia geologica della zona e sull’ intera successione stratigrafica dell’Appennino umbro-marchigiano. Nel IV sec. a. C. la zona è stata un approdo dei Greci, che hanno risalito le coste meridionali in cerca di città da fondare, e in seguito vi arrivarono i Dori, popolazione di origine indoeuropea che invasero la Grecia da nord agli inizi del I millennio a.C., e qui si stabilirono, chiamando Komaros (corbezzolo) il promontorio ed Ancon (gomito) la porzione sinuosa settentrionale del Monte.

Nel suo punto più alto del promontorio si trova la Chiesa di San Pietro con i resti del complesso monastico edificato poco dopo l’Anno Mille, dove vengono conservati elementi romanici come i capitelli decorati con motivi floreali o animali.

Flora e fauna. Nel parco crescono circa 1000 specie botaniche. Nelle falesie costiere si trovano le specie più preziose del promontorio: il ginepro rosso (Juniperus oxycedrus), l’euforbia aroborescente (Euphorbia dendroides) e l’euforbia adriatica (Euphorbia characias subsp. wulfenii), la canna del Reno (Arundo pliniana, che contrasta il ruscellamento), il cavolo selvatico (Brassica montana), il terebinto (Pistacia lentiscus x terebinthus) e la barba di Giove (Drosanthemum hispidum) segnalata l’ultima volta a metà dell’Ottocento, ritenuta estinta forse anche a causa delle frane del luogo, e reintrodotta nell’autunno 2010.

In località Portonuovo, s’incontrano alcuni laghetti salmastri retrodunali, gli unici delle Marche, con la tipica flora di questi ambienti, tra cui specie a rischio come il falsco e il grespino marittimo, oltre alla brasca delle lagune, alla cannuccia di palude, al giunco marittimo e al giunco pungente. Presso le acque stagnanti o a lento scorrimento intorno al Musone s’incontrano il ranuncolo di Baudot, rinvenuto solo in Puglia e sulle isole maggiori, la menta campestre, la giunghina aghiforme, la salcerella, la lenticchia d’acqua, la cannuccia d’acqua, il sedano d’acqua. Sulle dune delle spiagge di Marcelli e nell’area retrostante vivono molte specie a rischio, fra cui il poligono marittimo, la silene notturna, il cardo delle spiagge, il papavero delle spiagge, la coda di topo, l’euforbia marittima.

Nelle zone boscose del promontorio, domina il leccio (Quercus ilex), che rappresenta la vegetazione originaria del Conero, assieme a corbezzolo, alaterno, laurotino, fillirea (Phyllirea media), orniello, caprifoglio mediterraneo, e nelle aree più calde alla rosa sempreverde e allo stracciabraghe, mentre in quelle più umide all’alloro (Laurus nobilis). E inoltre, risalgono invece ai rimboschimenti iniziati ai primi del Novecento, pini d’Aleppo, che in particolare caratterizza Monte Colombo e Larciano, le coste fra monte e Sirolo, Piangrande, le zone del Poggio e del Musone, e poi cedri dell’Atlante e cipressi.

Nelle campagne, si trovano invece piante più comuni, perlopiù in filari e siepi, tra cui roverella, olmo campestre, pioppo nero, rovi; lungo i corsi d’acqua si trovano il salice bianco, il pioppo nero, e la roverella,; nelle vallette a mare di Pietralacroce, la roverella, lo straccia braghe e la rosa sempreverde (Rosa sempervirens) e sui versanti in ombra, il carpino nero (Ostrya carpinifolia).

Tra i mammiferi vivono nel Parco del Conero tasso, volpe, puzzola, riccio, donnola, il lupo, e, anche se non autoctoni ma ormai adottati dall’area protetta, cinghiali e caprioli. Molti i rettili e gli anfibi. Il Conero è anche un aluogo di migrazione di rapaci, prezioso per chi ama il birdwatching, non di rado il Parco regala altresì lo spettacolo di aironi in volo o posati in punti di sosta.

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Contatti

Via Peschiera, 30 - 60020 Sirolo(AN)

071 9331161

http://www.parcodelconero.org

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